Un caffè con il Marchese, intervista al Marchese Severo di Bologna

Buongiorno Marchese, come va?
Sappiamo che sei presente su Bologna per sessioni di dominazione maschile, un dominatore uomo per gli uomini. Ci racconti come hai iniziato?

E’ avvenuto tutto in modo molto naturale. L’idea di dominare un altro ragazzo mi ha attratto fin dall’adolescenza. Già quando andavo al liceo mi capitava di coinvolgere un compagno di classe in giochi di ruolo nei quali adottava un atteggiamento sottomesso nei miei confronti, e tutto questo prima di conoscere questo mondo. Era un gioco che nasceva spontaneo da entrambe le parti, ma purtroppo venne scambiato per bullismo, e dovemmo smettere.

Il Marchese Severo

Più avanti negli anni questa fantasia coinvolse anche le mie esperienze sessuali. Nonostante la giovane età (23 all’epoca) ero già annoiato dagli approcci “normali”. Il classico caffè per conoscersi finiva sempre per smorzare l’entusiasmo e mostrare all’altro la banale maschera di una persona banale. Feci mio il motto di Oscar Wilde “ogni uomo mente ma dategli una maschera e sarà sincero”. Indossare una maschera per essere ancora più sè stessi è un paradosso che amo, e che tutt’ora funziona: così nacque il Marchese.

Come ha cambiato la tua vita questo tipo di attività?

Ha cambiato più che altro il mio rapporto con me stesso, con i miei desideri ma anche con aspetti più profondi. In questo genere di giochi possono emergere i desideri insoddisfatti, le frustrazioni, i complessi legati al “potere”. Guardare in faccia queste cose e farle emergere attraverso un gioco consenziente mi ha permesso di liberare e “sfogare” emozioni che sarebbero rimaste bloccate. Un rapporto di dominazione crea spesso una connessione molto profonda tra due persone in cui avviene consenzientemente. Mi è capitato di instaurare rapporti duraturi molto più spesso in quest’ambito che in qualunque altro.

A livello personale, piscologicamente ed emotivamente parlando, come influisce il tuo lato “Master”?

L’aspetto psicologico più importante ha a che fare con la libertà di espressione. Portare in luce i desideri più “oscuri” e le emozioni più torbide, viverle senza vergogna e con una sorta di sacro rispetto, mi fa sentire più “integro” e in un certo senso più me stesso. Non c’è una vera e propria divisione tra la mia vita personale e il personaggio che incarno nelle sessioni. Il Marchese non è una finzione, è un lato di me portato volontariamente in luce all’interno di un confine “protetto” e consapevole. Penso alla mia attività come a qualcosa di molto simile ad un operatore del benessere o un Councelor. Il mio lavoro non consiste solo nel far subire tutta una serie di pratiche ai miei clienti, ma si tratta anche di aiutarli a dare forma ad un desiderio, una fantasia o una morbosità come in una sorta di “psicodramma”. Ciò che avviene da entrambe le parti è una catarsi, o una liberazione emotiva che causa un immediato benessere. Il BDSM se vissuto nel modo giusto può essere un efficacissimo rimedio contro lo stress e le emozioni negative.

Cartoon pic de Il Marchese Severo
Il Marchese Severo

Chi sono i tuoi clienti? Cosa cercano da te?

Non c’è una tipologia di cliente ben specifica, anzi il panorama è piuttosto ampio. “Ai miei piedi” arrivano spesso persone che hanno una certa visibilità come dottori, primari, politici e personaggi che pubblicamente devono rivestire una posizione di “comando” o prendere decisioni. Questo potrebbe sembrare un paradosso, ma è piuttosto comune che nelle proprie passioni intime si ricerchi una fuga dall’oppressione dell’Io-sociale e i suoi doveri.
Vi è poi, anche una schiera del tutto insospettabile di ragazzi giovani e carini i quali soffrono perchè non si sentono liberi di esperimere i loro desideri di sottomissione e vedono in me qualcuno che può guidarli. In effetti è così!
Spesso toccare con mano ciò che si desidera spaventa molto più che non ottenerlo. Una cosa buffa che mi capita spesso durante i colloqui preliminari con i miei clienti, è che molti non riescono a credere che io sia reale. Forse il Marchese si avvicina così tanto alle loro fantasie che pensano debba esserci un inganno, ma la verità è che non è facile lasciarsi andare e vivere i propri desideri fino in fondo.

A proposito di desideri, quali sono le pratiche BDSM che vanno per la maggiore durante le tue sessioni?

I desideri più diffusi riguardano la sottomissione con i piedi senz’altro. Ho i piedi grandi e e per molti il desiderio di essere calpestati o di adorarli è irresistibile, ma le richieste più contingenti riguardano l’aspetto psicologico. La maggior parte delle persone ricercano un uomo che li “convinca” a sottomettersi e umiliarsi, e tutte le pratiche sono solo strumenti per arrivare a questo. Tra uomini è un po’ più diffuso il feticismo per gli odori e le pratiche dirty in generale (ad esempio il pissing) e vanno spesso insieme ad un atteggiamento di sottomissione psicologica e al desiderio di umiliazione. Solo molto raramente mi vengono richieste torture, sessioni con dolore fisico, violenza e sadomasochismo in senso più stretto.

Noi di Madame Sadique siamo convinti che il BDSM vada sdoganato. Crediamo che sia molto importante vivere le profondità della propria psiche e dell’eros per acquisire consapevolezza di ciò che si è e cosa ci abita profondamente.
Hai avuto esperienze di ciò?

Non potrei essere più d’accordo, purchè non manchi la sincerità con sè stessi, la disciplina e il piacere reciproco. L’eros può essere un ottimo strumento per conoscere la propria psiche, e spesso proprio dietro i desideri di cui ci vergogniamo si nascondono possibilità -se non altro di espressione del proprio sè- che altrimenti non emergerebbero mai. Per citare lo psicologo svizzero Carl Gustav Jung di cui sono grande fan: “ciò che neghi ti sottomette, ciò che accetti ti trasforma”.

 


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MadameSadique – 2021